Impugnare una donazione è possibile in determinate circostanze previste dalla legge, quando emergono irregolarità o violazioni di diritti. Le donazioni rappresentano atti di liberalità attraverso i quali un soggetto trasferisce gratuitamente un bene o un diritto a un altro soggetto. Tuttavia, ci sono situazioni in cui è legittimo contestarle e chiederne l’annullamento. Vediamo quando e in quali casi la legge permette di agire.
Motivi per impugnare un atto di donazione
L’impugnazione della donazione può avvenire per diversi motivi giuridici, che dipendono dalle condizioni in cui è stato stipulato l’atto di donazione e dalla tutela dei diritti di terzi.
Tra le principali cause di impugnazione troviamo:
- Incapacità del donante: una donazione può essere impugnata se il donante, al momento della sottoscrizione dell’atto di donazione, era incapace di intendere e di volere. Questo avviene, ad esempio, nei casi di malattie degenerative, disturbi psichici o stati di alterazione mentale che impediscono di prendere decisioni consapevoli.
- Vizi del consenso: se la donazione è stata ottenuta con dolo, errore o violenza, la donazione è impugnabile. Ciò accade, ad esempio, quando il donante è stato indotto in errore sulle caratteristiche dell’oggetto donato o se ha subito pressioni indebite da parte del beneficiario.
- Lesione della quota di legittima: l’ordinamento tutela i legittimari (coniuge, figli e ascendenti) garantendo loro una quota minima di eredità. Se una donazione compromette tale quota, gli eredi legittimari possono impugnare una donazione attraverso un’azione di riduzione per ottenere la reintegrazione della quota lesa.
- Mancata forma solenne: per essere valida, una donazione deve essere formalizzata con un atto pubblico redatto da un notaio alla presenza di testimoni. Se tale requisito non è rispettato, la donazione è nulla e può essere impugnata.
- Donazione simulata o fraudolenta: quando l’atto è stato stipulato con l’intento di eludere obblighi fiscali o patrimoniali, esso può essere dichiarato nullo. Un esempio tipico è il caso in cui un debitore doni un immobile per sottrarlo alle azioni dei creditori.
Tempi e modalità per impugnare la donazione immobile
I termini per impugnare una donazione variano a seconda del motivo:
- Per incapacità del donante: 10 anni dalla data della donazione, se si tratta di incapacità naturale. In caso di incapacità legale (interdizione o inabilitazione), i termini possono variare a seconda delle specifiche circostanze del caso.
- Per vizi del consenso: 5 anni dalla scoperta del vizio.
- Per lesione della quota di legittima: 10 anni dall’apertura della successione.
- Per la frode: 5 anni dalla scoperta dell’illecito, salvo che non si tratti di atti dolosi occultati, nel qual caso il termine per la nullità dell’atto potrebbe decorrere dal momento in cui l’illecito è stato oggettivamente accertato.
È importante notare che, in alcuni casi, la decorrenza dei termini può variare in base alle specifiche circostanze e alla natura dell’azione intrapresa. Pertanto, è sempre consigliabile consultare un professionista legale per una valutazione accurata del caso specifico.
In sintesi, l’impugnazione della donazione è un’azione legale che può essere intrapresa in presenza di specifiche irregolarità o violazioni di diritti. Se sospetti che un’atto di donazione sia impugnabile, non esitare a contattarci.