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Diritto di Famiglia

Avvocato esperto in Diritto di famiglia ancona
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AVVOCATO ESPERTO IN DIRITTO DI FAMIGLIA

by Amministrazione Settembre 20, 2024
written by Amministrazione

Affrontare le questioni legali di diritto di famiglia richiede competenze specifiche e una profonda comprensione delle leggi che regolano le relazioni familiari, per questo in situazioni di dispute complesse o negoziazioni delicate è importante avere al proprio fianco un avvocato esperto in diritto di famiglia. 

Le sfide legali che le famiglie possono incontrare richiedono non solo un’approfondita conoscenza del diritto, ma anche empatia, sensibilità e una particolare abilità di negoziazione e mediazione che mira a salvaguardare i diritti e gli interessi legali dei clienti cercando di trovare soluzioni pacifiche e costruttive.

Un servizio legale di alto livello che l’avvocato Monica Cipolletti garantisce ai suoi clienti negli studi di Castelfidardo, Ascoli Piceno e Sant’Egidio alla Vibrata.

Avvocati specializzati in diritto di famiglia: gli ambiti operativi 

L’avvocato di diritto di famiglia si occupa di una vasta gamma di questioni legali che toccano direttamente la vita privata degli individui, di seguito ne elenchiamo le principali:

  • Pratiche di separazione; 
  • Pratiche divorzili; 
  • Affidamento e mantenimento dei figli;
  • Unioni civili e regolamentazione dello scioglimento della convivenza;
  • Riconoscimento o disconoscimento di paternità;
  • Tutela dei minori;
  • Questioni relative alla responsabilità genitoriale;
  • Pianificazione patrimoniale e accordi prematrimoniali.

Riforma del diritto di famiglia: le novità della Riforma Cartabia

La Riforma Cartabia ha introdotto significative modifiche al diritto di famiglia, mirando a rendere più efficace e veloce la gestione dei procedimenti giudiziari. Tra le novità principali, si segnalano:

  • Rito unitario per le procedure di separazione, divorzio, scioglimento delle unioni civili, regolamentazione dell’esercizio della responsabilità genitoriale: questo nuovo rito è progettato per unificare e accelerare i processi legali riguardanti il diritto di famiglia, includendo questioni relative a minori e separazioni.
  • Nuovi obblighi per le parti nei processi di separazione e divorzio: con la riforma, le parti sono tenute a presentare, già dalle fasi iniziali del procedimento, una documentazione più completa, che include i dati reddituali e patrimoniali, oltre a un piano genitoriale dettagliato per i casi che coinvolgono minori.
  • Rafforzamento del ruolo del curatore speciale: la figura del curatore speciale è stata potenziata, con un ruolo più incisivo nell’ambito delle decisioni relative ai minori, assicurando che le loro necessità e diritti siano prioritari.
  • Competenza giurisdizionale: è stata precisata la competenza territoriale per i procedimenti relativi ai minori, basata sulla residenza abituale del minore.
  • Procedimenti più rapidi e procedure semplificate: si è cercato di ridurre i tempi di attesa tra il deposito del ricorso e l’udienza, e tra la notifica del ricorso e l’udienza stessa, per velocizzare le procedure legali.

Se stai affrontando una sfida legale relativa alla tua famiglia e cerchi supporto legale, contatta il nostro studio.

Offriamo consulenze personalizzate per assicurarti che i tuoi diritti e quelli dei tuoi cari siano sempre protetti.

 

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avvocato divorzista
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AVVOCATO DIVORZISTA:

by Amministrazione Luglio 3, 2024
written by Amministrazione

Se ti stai chiedendo come scegliere un avvocato divorzista, è importante considerare diversi fattori che possono influenzare il corso e l’esito della procedura di separazione o divorzio. 

La scelta dell’avvocato giusto è fondamentale non solo per ottenere un risultato favorevole, ma anche per gestire al meglio il processo emotivo e legale che accompagna questo difficile momento. 

In questa guida, esploreremo i criteri essenziali per selezionare l’avvocato divorzista più adatto alle tue esigenze.

1. Esperienza e specializzazione

L’esperienza è uno dei fattori più importanti da considerare. Un avvocato per divorzio con una lunga carriera nel campo del diritto di famiglia avrà probabilmente affrontato una vasta gamma di casi, acquisendo competenze preziose per risolvere anche le questioni più delicate. Per questi motivi è importante cercare un avvocato matrimonialista che abbia una comprovata esperienza in casi di separazione e divorzio.

2. Reputazione e recensioni

Leggere recensioni e altri feedback lasciati da altri clienti, può essere un’altro modo per valutare la reputazione del professionista. 

Le testimonianze di chi ha già usufruito dei servizi dell’avvocato possono fornire preziose informazioni sulla sua competenza, affidabilità e capacità di ottenere risultati positivi. 

Un avvocato con una buona reputazione avrà probabilmente costruito una carriera basata su successi e soddisfazione dei clienti, dimostrando di essere una scelta affidabile.

3. Comunicazione, empatia e affinità personale

È essenziale che il vostro avvocato sia in grado di spiegare chiaramente le procedure legali e rispondere prontamente alle vostre domande. Durante le fasi delicate di una separazione o di un divorzio, è importante sentirsi compresi e supportati. 

Un avvocato empatico sarà in grado di offrirvi non solo consigli legali, ma anche un sostegno emotivo, aiutandovi a gestire lo stress e le preoccupazioni. 

Inoltre, un buon avvocato deve essere accessibile e disponibile a rispondere alle vostre richieste, offrendo aggiornamenti regolari sullo stato del vostro caso. 

L’affinità personale è altrettanto importante: è essenziale che vi sentiate a vostro agio con il vostro avvocato, poiché ciò influenzerà positivamente il vostro rapporto e la vostra capacità di collaborare efficacemente.

4. Trasparenza sui costi

Un avvocato affidabile vi fornirà un preventivo chiaro e dettagliato delle spese legali, evitando sorprese spiacevoli lungo il percorso. 

Assicuratevi di discutere in anticipo le tariffe, comprese le spese aggiuntive e le modalità di pagamento. Conoscere in anticipo i costi vi permetterà di pianificare il vostro budget e di evitare tensioni finanziarie durante il processo. 

Chiedete al vostro avvocato di spiegare chiaramente tutte le possibili spese, inclusi i costi di tribunale, le spese amministrative e qualsiasi altra voce rilevante.

5. Approccio strategico

Ogni caso di divorzio è unico e richiede una strategia su misura. Discutete con il vostro avvocato il suo approccio e le strategie che intende adottare. Un avvocato che pianifica attentamente ogni mossa e che è in grado di adattarsi alle circostanze mutevoli del vostro caso vi offrirà un vantaggio significativo.

Consulenza avvocato divorzista Ancona e Ascoli Piceno

In conclusione, scegliere l’avvocato per separazione giusto è un passo cruciale per gestire al meglio una separazione o un divorzio. 

Se avete bisogno di una consulenza legale professionale e personalizzata, non esitate a contattare lo studio legale dell’avv. Monica Cipolletti.

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COME AFFRONTARE LE SFIDE DEL DIRITTO DI FAMIGLIA

by Amministrazione Aprile 9, 2024
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Il percorso di una separazione, specialmente quando coinvolge figli minori, può essere uno dei momenti più complessi e delicati nella vita di una persona, per questo va affrontato con l’assistenza di un avvocato esperto in diritto di famiglia che possa offrire un supporto legale e umano durante tutto il processo.

In questo articolo, abbiamo preparato una panoramica generale sulle procedure di separazione consensuale e giudiziale, nonché sulle questioni relative all’affidamento e al mantenimento dei figli, per offrire al lettore una serie di conoscenze di base sull’argomento.

Separazione consensuale vs separazione giudiziale

La separazione consensuale avviene quando entrambi i coniugi raggiungono un accordo su tutti gli aspetti della separazione, compresi l’affidamento dei figli e l’assegno di mantenimento. Questo percorso è generalmente più rapido e meno conflittuale, e richiede la ratifica da parte di un giudice.

In assenza di un accordo, si procede alla separazione giudiziale, dove sarà il giudice a decidere sugli aspetti non concordati. Questo tipo di procedura può essere più lungo e complesso, specialmente quando si tratta di una separazione con figli minorenni.

Affidamento e mantenimento dei figli

Nelle questioni legali che riguardano le separazioni, la tutela dei figli e la salvaguardia del loro benessere emotivo, psicologico e fisico è sempre al centro di ogni decisione presa, con l’obiettivo di garantire loro un futuro sereno e equilibrato nonostante le difficoltà legate alla situazione familiare.

L’affidamento dei figli può assumere diverse forme, ognuna con specifiche implicazioni legali e pratiche:

  • Affidamento congiunto: prevede che entrambi i genitori condividano le responsabilità relative alla vita dei figli, nonostante la separazione. In questo scenario, le decisioni importanti riguardanti, ad esempio, l’educazione e la salute dei figli vengono prese di comune accordo, riflettendo il principio della collaborazione post-separazione.
  • Affidamento esclusivo: a uno dei genitori per garantire il benessere del minore. Questa decisione può essere presa in presenza di specifici fattori, come l’incapacità di uno dei genitori di provvedere adeguatamente ai bisogni dei figli o la presenza di conflitti irrisolvibili che pregiudichino un ambiente familiare sereno. L’affidamento esclusivo non preclude necessariamente l’accesso o la visita dell’altro genitore, il quale mantiene il diritto di partecipare alla vita del figlio, seppur in modalità differenti.

Parallelamente alle questioni di affidamento, anche il mantenimento del figlio/i gioca un ruolo fondamentale nel diritto di famiglia.

L’obiettivo è assicurare che i minori non subiscano un impatto negativo sul loro tenore di vita a seguito della separazione dei genitori.

L’assegno di mantenimento è stabilito tenendo conto di vari fattori, tra cui le esigenze dei figli e le capacità economiche di entrambi i genitori, e mira a coprire le spese relative all’educazione, alla salute, alloggio e al generale sostentamento dei minori.

Perché rivolgersi a un avvocato di diritto di famiglia?

Un avvocato esperto in diritto di famiglia non solo guida i clienti attraverso gli aspetti legali della separazione, ma offre anche un supporto essenziale nella gestione delle delicate dinamiche familiari che si innescano durante queste fasi.

Se state affrontando una separazione con figli o avete bisogno di consulenza legale su altre questioni del diritto di famiglia, il nostro Studio legale è a vostra completa disposizione, contattateci.

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Avvocato esperto in Diritto di famiglia ancona
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Avvocato Diritto di Famiglia Ancona

by Amministrazione Giugno 15, 2022
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IL GIUDICE TUTELARE

Chi è il giudice tutelare?

Il giudice tutelare è l’organo giudiziario che esercita la volontaria giurisdizione. E’ un giudice del Tribunale al quale vengono affidate le controversie che hanno ad oggetto questioni relative all’integrazione della capacità di persone incapaci o alla nomina di un amministratore di sostegno per tutti coloro che, per l’età o le condizioni fisiche, non sono in grado da soli a tutelare i propri interessi o all’omologazione di atti societari per le attività commerciali o alla separazione consensuale.

Chi tutela tale giudice?

Tale giudice, definito proprio “tutelare”, è chiamato a salvaguarda i soggetti deboli, quali i minorenni e gli incapaci. Ecco perché la sua funzione è essenziale: adotta i provvedimenti nell’esclusivo interesse del soggetto.

Cosa fa il giudice tutelare?

Il giudice tutelare ha diversi compiti, tra cui: 1) autorizza i genitori a compiere atti di straordinaria amministrazione relativi al patrimonio di figli minori; 2) nomina un curatore speciale ai figli minori, in caso di conflitto; 3) adotta i provvedimenti urgenti in favore del minore o dell’interdetto, oltre a nominare il tutore e il protutore; 4) autorizza l’interruzione volontaria della gravidanza di persona minorenne; 5) emette il decreto di esecutività del provvedimento di affidamento familiare di minore, disposto dal servizio sociale; 6) vigila per riconoscere se la causa dell’interdizione o dell’inabilitazione continui. Se ritiene che sia venuta meno, deve informare il pubblico ministero; 7) autorizza il rilascio del documento valido per l’espatrio al minore che non ha l’assenso dei genitori o di chi esercita la potestà; 8) convalida il provvedimento di trattamento sanitario obbligatorio adottato dal sindaco.

Ai sensi dell’articolo 337 del codice civile, il giudice tutelare su cosa esercita un potere di vigilanza?

Ai sensi dell’articolo 337 del codice civile, il giudice tutelare deve vigilare sull’osservanza delle condizioni stabilite per l’esercizio della responsabilità genitoriale e per l’amministrazione dei beni.

Cos’è la responsabilità genitoriale?

La responsabilità genitoriale è l’insieme dei diritti e dei doveri, individuati dalla legge, che ciascun genitore ha nei confronti dei figli. In particolari ipotesi la responsabilità genitoriale è esercitata da un solo genitore.

La responsabilità genitoriale ha sostituito la vecchia “potestà genitoriale”?

Sì, esattamente.

 

Cosa accade se un genitore pone in essere una condotta pregiudizievole ai figli?

Ai sensi dell’articolo 333 del codice civile, nel caso in cui un genitore pone in essere una condotta pregiudizievole ai figli, il giudice può adottare i provvedimenti più adatti e convenienti per i figli e può disporre l’allontanamento degli stessi dalla residenza familiare oppure può disporre l’allontanamento del genitore o convivente che maltratta o abusa del minore.

I provvedimenti di cui sopra possono essere revocati?

Sì, i provvedimenti di cui sopra possono essere revocati in qualsiasi momento.

Cosa accade quando il patrimonio del minore è male amministrato?

Ai sensi dell’articolo 334 del codice civile, qualora il patrimonio del minore fosse male amministrato, il tribunale può stabilire a quali condizioni i genitori possono continuare ad amministrarlo oppure può rimuovere entrambi i genitori o uno solo di essi dall’amministrazione stessa e privarli, in tutto o in parte, dell’usufrutto legale.

Chi si occuperà dell’amministrazione del patrimonio del minore, qualora venissero rimossi entrambi i genitori?

Qualora venissero rimossi entrambi i genitori, dell’amministrazione del patrimonio del minore si occuperà un curatore.

Che funzioni ha il giudice tutelare?

Il giudice tutelare ha funzioni attive e di controllo. Egli “soprintende alle tutele e alle curatele”. Per l’esercizio delle sue funzioni può, tuttavia, avvalersi dell’assistenza degli organi della pubblica amministrazione e di tutti gli enti i cui scopi sono corrispondenti a tali funzioni.

Cosa si intende per “denunzie al giudice tutelare”?

Per “denunzie al giudice tutelare” si intende il diritto del giudice tutelare di essere informato sul fatto che ha dato luogo all’apertura della tutela da chi vi è tenuto. Nello specifico, a norma dell’articolo 345 del codice civile, il giudice tutelare, entro dieci giorni, deve essere informato: 1) dall’ufficiale dello stato civile circa la dichiarazione di morte di una persona la quale ha lasciato figli minorenni oppure circa la dichiarazione di nascita di un figlio di genitori ignoti; 2) dal notai che procede alla pubblicazione di un testamento in cui è contenuta la designazione di un tutore o di un protutore; 3) dai parenti entro il terzo grado; 4) da chi è stato designato come tutore o protutore.

Cos’è il registro delle tutele?

Il registro delle tutele, istituito presso ogni giudice tutelare, è il registro nel quale sono iscritti tutti gli atti e provvedimenti riguardanti le tutele. Nello specifico, il cancelliere vi riporta: l’apertura e la chiusura della tutela, la nomina, l’esonero e la rimozione del tutore e del protutore, le risultanze degli inventari e dei rendiconti e di tutti i provvedimenti che portano modificazioni nello stato personale o patrimonio del minore.

L’istituto di pubblica assistenza può esercitare i poteri tutelari sul minore ricoverato o assistito?

Sì, l’istituto di pubblica assistenza può esercitare i poteri sul minore ricoverato o assistito. Ai sensi dell’articolo 402 del codice civile può farlo fino a quando non venga nominato un tutore e nei casi in cui l’esercizio della responsabilità genitoriale o della tutela sia impedito. Il giudice tutelare, tuttavia, ha la facoltà di deferire la tutela all’istituto di assistenza o all’ospizio oppure può nominare un tutore ai sensi dell’articolo 354 del codice civile.

In cosa consiste l’autorizzazione all’interruzione volontaria della gravidanza di persona minorenne?

Il giudice tutelare può autorizzare l’interruzione volontaria della gravidanza di persona minorenne, nei primi novanta giorni, quando manca l’assenso dei genitori o dell’unico genitore che esercita la responsabilità genitoriale oppure quando manca l’assenso del tutore.

Come si ricorre al giudice tutelare in questa ipotesi?

Prima di ricorrere al giudice tutelare, la minore deve rivolgersi ad un consultorio pubblico o ad una struttura socio-sanitaria abilitata dalla regione o ad un medico di base. Tali soggetti, entro sette giorni, redigono e inviano una relazione al giudice tutelare, territorialmente competente, il quale provvede a sentire la minore. Entro cinque giorni, il giudice tutelare decide. Si ricorre al giudice tutelare anche nel caso in cui si tratta di minore incinta interdetta per infermità di mente.

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avvocato matrimonialista ascoli piceno
Diritto di Famiglia

Avvocato Matrimonialista Ascoli Piceno

by Amministrazione Marzo 8, 2022
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LA CESSAZIONE DEGLI EFFETTI CIVILI DEL MATRIMONIO: SEPARAZIONE E DIVORZIO

Separazione e divorzio sono la stessa cosa?

No, separazione e divorzio non sono la stessa cosa. Sono certamente due fenomeni collegati, anche se la separazione non sempre è seguita dal divorzio. Il divorzio, invece, può essere chiesto solo dopo la separazione.

La cessazione degli effetti civili del matrimonio vera e propria quando avviene?

La cessazione degli effetti civili del matrimonio vera e propria avviene con il divorzio, che viene anche definito “scioglimento del matrimonio” e serve a porre fine per sempre alla vita coniugale.

Con la separazione, quindi, si rimane vincolati al matrimonio?

No. Anche con la separazione i coniugi, ormai separati, non sono più obbligati ad osservare i doveri coniugali.

Quali sono i doveri coniugali?

Ai sensi dell’articolo 143 cod. civ., i doveri coniugali sono: l’obbligo reciproco di fedeltà, l’assistenza morale e materiale, la collaborazione nell’interesse della famiglia e la coabitazione.

Con il divorzio come è definito il coniuge?

Con il divorzio il divorzio è definito ex coniuge.

Il coniuge separato può risposarsi?

No.

Il coniuge separato è erede dell’altro?

Sì.

Cosa accade se il coniuge lascia testamento ed esclude il coniuge separato?

Se il coniuge esclude l’altro con cui è separato, quest’ultimo resta erede del primo.

Si è erede anche con il divorzio?

No, con il divorzio, l’ex coniuge non è considerato erede.

Al coniuge separato spetta la pensione di reversibilità?

Sì, all’ex coniuge spetta la pensione di reversibilità, se l’altro coniuge percepisce una pensione al momento della morte.

Il coniuge separato ha diritto a qualche quota del TFR (trattamento di fine rapporto)?

No, il coniuge separato non ha diritto ad alcuna quota del TFR.

E l’ex coniuge?

Sì, l’ex coniuge ha diritto al TFR se la sentenza di divorzio è definitiva e non più modificabile e se il coniuge superstite riceve l’assegno di divorzio e non si è risposato.

Se il matrimonio è stato celebrato in Chiesa cosa accade?

Se il matrimonio è stato celebrato in Chiesa, cessano solo gli effetti civili e, quindi, si può convolare a nuove nozze solo con rito civile e non anche con rito religioso.

E’ possibile una riconciliazione tra coniugi separati o ex coniugi?

Sì, è possibile una riconciliazione sia tra coniugi separati sia tra ex coniugi. Solo che gli ex coniugi devono celebrare un nuovo matrimonio.

Cos’è l’assegno di mantenimento?

L’assegno di mantenimento è l’assegno che spetta al coniuge separato economicamente più debole al fine di permettere allo stesso di continuare a godere del tenore di vita precedente.

L’assegno di mantenimento spetta anche all’ex coniuge?

No, all’ex coniuge spetta il c.d. assegno di divorzio, che ha una funzione diversa rispetto all’assegno di mantenimento.

E’ possibile versare l’assegno di divorzio in un’unica soluzione?

Sì, l’ex coniuge economicamente più forte può preferire versare l’assegno di divorzio in un’unica soluzione e il coniuge ricevente non potrà più pretendere nulla.

Quanto tempo dalla separazione deve trascorrere per poter chiedere il divorzio?

Per poter chiedere il divorzio, dal 2015, devono trascorrere sei mesi o al massimo un anno, a seconda dei casi. Dopo sei mesi se la separazione è stata consensuale, un anno in caso di separazione giudiziale.

In cosa consiste la separazione consensuale?

La separazione consensuale consiste nell’accordo espresso dei coniugi circa la spartizione dei beni in comune e circa l’affidamento dei figli.

Quali sono le caratteristiche del consenso?

Il consenso è originario quando il ricorso è presentato da entrambi i coniugi; è successivo quando la separazione inizialmente è giudiziale, con richiesta di uno solo dei coniugi, e diventa consensuale successivamente.

Il consenso può essere revocato?

Sì, il consenso può essere revocato.

L’accordo dei coniugi deve essere valutato? Da chi?

L’accordo dei coniugi deve essere valutato dal Presidente del Tribunale, in Camera di Consiglio. Il Tribunale deve verificare se l’accordo è conforme alla legge e se rispetta i diritti dei figli, ove presenti.

Cosa accade se l’accordo è conforme alla legge?

Se l’accordo è conforme alla legge, viene omologato con decreto, impugnabile in Corte d’Appello.

E se non è conforme?

Se l’accordo non è conforme, tutti gli atti vengono trasmessi al giudice istruttore, cosicché la separazione diventa giudiziale.

C’è un’altra procedura in caso di separazione consensuale?

Sì, in caso di separazione consensuale è possibile la c.d negoziazione assistita in Comune, senza necessità di adire l’autorità giudiziaria competente.

Quando la separazione è giudiziale?

La separazione è giudiziale quando è necessaria una sentenza di separazione.

Come inizia il processo?

Il processo inizia presentando ricorso al Presidente del Tribunale del luogo dell’ultima dimora della coppia. In caso contrario, è competente il Tribunale del luogo ove risiede il convenuto.

Cosa deve contenere il ricorso?

Il ricorso deve contenere l’indicazione dei motivi a fondamento della domanda e l’indicazione dell’esistenza di figli.

Accolto il ricorso cosa succede?

Accolto il ricorso, il Presidente del Tribunale fissa con decreto l’udienza di comparizione dei coniugi e l’istante dovrà provvedere a notificare il decreto all’altro coniuge. Dal giorno della notifica e fino al giorno dell’udienza, ciascun coniuge può depositare, presso la cancelleria del giudice, memorie scritte e le rispettive dichiarazioni dei redditi, in modo da individuare puntualmente i cespiti patrimoniali.

Il processo di separazione si divide in fasi?

Sì, il processo di separazione si divide in due fasi. L’udienza di comparazione è la prima delle due, alla quale i coniugi devono comparire obbligatoriamente e personalmente.

Cosa succede se uno dei coniugi non si presenta? E in caso contrario?

Se non si presenta il coniuge che ha fatto domanda di separazione, il giudice dichiara il processo estinto per abbandono degli atti; se non si presenta l’altro coniuge, fisserà altra udienza. Se compaiono entrambi, il Presidente compie un tentativo di conciliazione. In quest’ultimo caso, il Presidente redige verbale e la causa si estingue, contrariamente la causa prosegue dinanzi al giudice istruttore.

Cos’è la separazione con addebito?

La separazione con addebito è la richiesta di addebito da parte di uno dei coniugi nei confronti dell’altro, ritenuto responsabile della violazione dei doveri del matrimonio. Il coniuge che fa tale richiesta deve allegare le prove a fondamento della stessa.

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